Grazie all’innovazione tecnologia, l’arte ha davvero il potenziale di diventare accessibile per chiunque, anche per coloro che presentano delle difficoltà fisiche a carico della vita.
Ben ritrovati a un nuovo approfondimento di Archimede Arte sulle potenzialità dell’arte 3D.
Quanto sarebbe bello anche per le persone non vedenti cogliere le sfumature, i dettagli, le forme delle opere d’arte per coglierne la bellezza complessiva?
Grazie all’innovazione tecnologia, l’arte ha davvero il potenziale di diventare accessibile per chiunque, anche per coloro che presentano delle difficoltà fisiche a carico della vita.
Negli ultimi anni hanno preso piede le tecnologie di repliche d’arte in 3D per permettere a coloro con deficit visivi di approfondire la conoscenza delle opere d’arte. Esse permettono di ottenere delle repliche tridimensionali di bassorilievi, sculture, affreschi, dipinti, esportabili altrove per essere portati a conoscenza anche di coloro che non hanno la possibilità di visitarle nei luoghi originali.
T-Vedo: progetto di ricostruzione tridimensionale di opere d’arte pittoriche per non vedenti
Il progetto T-VedO mediante un sistema di rappresentazione virtuale, permette di trasporre le opere d’arte a due dimensioni in modelli tridimensionali rendendole così apprezzabili appieno anche da soggetti con difficoltà visive.
Il software T-Vedo è stato concepito nel corso del progetto da ricercatori del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze e costituisce un nuovo approccio alla costruzione di rappresentazioni tattili. A partire da un’immagine fotografica è possibile realizzare un modello in 3D dell’opera che può essere replicata a stampa. In questo modo si può produrre anche un prototipo destinato a essere utilizzato in seguito e a costi molto convenienti.
La tecnologia sfrutta le rappresentazioni visive nei dipinti e l’ombreggiatura delle figure per originare la “traslazione” in modello 3D che poi può essere stampato. Questa modalità consente di creare bassorilievi tattili a partire da ricostruzioni digitali di opere pittore, in modo da creare modelli virtuali della scena rappresentata.
In questo modo i dipinti diventano tridimensionali e possono essere toccati anche dai non vedenti. Il progetto è stato presentato per la prima volta durante il convegno “Museums and the web” a Palazzo Vecchio, in presenza di oltre 330 esperti di arte.
Questa tecnologia permette di ovviare ai costi delle repliche d’arte tridimensionali realizzate ad hoc da parte di artigiani la cui onerosità limita appunto la grande diffusione a scopo di divulgazione culturale.
Ovviamente la difficoltà maggiore consiste nel riprodurre quei quadri astratti che non rispettano i canoni realistici delle proporzioni, mentre le figure convenzionali possono essere riprodotte con grande efficacia.
Questo innovativo software permette di ricostruire anche solo da una immagine fotografica una ricostruzione iper realistica. I dipinti possono diventare in pratica delle sculture ultra particolareggiate da leggere con le mani.
Questo progetto permette anche ai non vedenti di fruire delle opere d’arte normalmente a due dimensioni (es. dipinti, affreschi). Un esempio di opere d’arte selezionate comprende gli affreschi di Masolino da Panicale nella Cappella Brancacci, la Resurrezione di Tabita della Cappella Brancacci e l’Annunciazione del Beato Angelico nella Basilica di San Marco, che sono stati resi come dei bassorilievi dalla perfetta definizione.